Cordignano

ll territorio di Cordignano si sviluppa per 26 kmq. in pianura, collina e montagna (raggiunge oltre 1000 metri alle falde della Foresta Nazionale del Cansiglio), con larghe estensioni coltivate a mais, foraggiere e vite da vini rossi; sui terrazzamenti allignano vitigni di bianchi fragranti a denominazione protetta e ulivi autoctoni, che permettono una produzione olearia in espansione.

Il paese è bagnato in tutta la sua lunghezza (7 km) dal fiume Meschio ed è prossimo ai 7 000 abitanti; quattro sono le frazioni (Pinidello, Silvella, Ponte della Muda e Villa di Villa). Le testimonianze più antiche risalgono a 3000 anni a.C. e quelle più recenti si respirano ai piedi dei ruderi del castello (Castelat), luogo di tante imprese guerresche, conclusesi nel 1499 con le scorrerie delle feroci orde turche di Scanderberg.

Curia dei Da Camino dall’XI al XIV sec., Cordignano è stato feudo dei Rango n i da Modena (Spilamberto) fino all762. Poi, per meno di 10 mila ducati, passò alla signoria dei Mocenigo di S.Stae-Venezia, con investitura del Doge Marco Foscarini.

Diverse residenze nobiliari, come villa Altan-Mocenigo ora Bernardi, villa Rota-Brandolini D’Adda ora Zanussi, palazzo Cesana e Peruch, e sedi civiche (Pinadello, del Dazio, ecc.) testimoniano la sua storia.

Arte e cultura

Opere d’arte di notevole pregio sono conservate nelle chiese di Cordignano. La chiesa Arcipretale di Cordignano, con l’annesso altissimo campanile che domina l’abitato, era già esistente in epoca altomedievale ma fu ricostruita tra il ‘600 e il ‘700: conserva opere di Palma il Giovane e Domenico Tintoretto.

La Parrocchiale di S.Stefano di Pinindello conserva invece affreschi quattrocenteschi e un dipinto di Francesco da Milano.
Altri luoghi di interesse artistico sono la seicentesca villa di Belvedere, la settecentesca villa Brandolini-Casanuova, il monumento “Col Alt” dalla divisione partigiana “Nino Nannetti”, l’isolotto del “Cristo del Meschio”, la Strada del Patriarca, “Lamar” e il Parco Carbonai con il relativo museo.

Molto attivi nel recupero e nella conservazione dell’identità locale sono il Gruppo Archeologico (Stipe Votiva Paleoveneta) e la Biblioteca Civica “E. Francesconi” (vi ha sede un’esposizione di arnesi degli antichi mestieri). Intensa è l’attività musicale, teatrale, bandistica, sportiva e vivace quella associazionistica.

Feste tradizionali