Fontanafredda

Il Comune di Fontanafredda si trova sulla linea delle risorgive del Livenza, dovute al passaggio del terreno da ghiaioso ad argilloso: l’acqua che a nord scorre nel sottosuolo improvvisamente incontra un ostacolo e sgorga in superficie generando numerosi corsi d’acqua (rio Paisa, rio la Pianca, rio delle Orzaie), laghetti e zone umide e paludose.

L’attuale configurazione del Comune nasce nell’800 dall’aggregazione di Fontanafredda con Villadolt (1807) e Vigonovo (1811). La sua storia inizia però già in epoca romana, quando Fontana Frigida era crocevia tra Concordia e la Pedemontana. Terra di passaggio dei longobardi, degli ungari e dei turchi, Fontanafredda fu teatro nel 1809 anche di una grande battaglia tra truppe francesi e austriache.

Arte e cultura

Fontanafredda riunisce numerose piccole frazioni e località: molti sono gli edifici religiosi sparsi nel suo territorio. Vale la pena ricordare la chiesa parrocchiale del capoluogo, eretta tra 1854 e 1857 su progetto di Antonio Marchi. Al suo interno troviamo una Deposizione attribuita a Isacco Fischer (1630 – 1706) di Augsburg, e la Madonna con rosa in mano e bambino, dipinto ad olio su tela attribuito ad un artista veneto del tardo ‘400, forse la parte centrale di un dipinto di più ampie dimensioni o parte di un Trittico. All’esterno della chiesa c’è l’affresco Vergine col bambino in gloria di Giovanni Toffoli, databile intorno alla metà dell’’800; dello stesso autore, in sagrestia, è custodito un Ritratto del parroco don Piero della Toffola (1860). Più antica è la chiesetta di S. Giorgio in campagna, quella del cimitero, attestata già prima del sec. XVI.

Risalente al tardo Settecento, villa Pierozan ora Zilli sorge nel centro di Fontanafredda. Il periodo di costruzione è antecedente al 1790, a cavallo tra due matrimoni che uniranno le famiglie Zilli e Pierozan. La villa, dalla tipica forma ad “U” con barchesse laterali, ha un portale in pietra bianca sormontato dalla finestra a tutto sesto del salone centrale. Alla metà dell’800 risale invece la neoclassica parrocchia/e di Vigonovo: all’interno conserva un fonte battesimale con seicentesca copertura in legno intagliata da Andrea Ghirlanduzzi, e pale di Andrea Vicentino (Assunta, 1597) e Giuseppe De Lorenzi (Madonna del Carmine, 1859). La chiesetta della Beata Vergine del Rosario, eretta sul luogo dove la Madonna sarebbe apparsa nel 1499 per avvisare dell’arrivo dei Turchi, conserva un ligneo del Ghirlanduzzi (1622) e dipinti settecenteschi.

La bella chiesetta di S. Antonio che sorge a Nave, immersa nel verde lungo le sponde del Livenza, è dedicata a S. Antonio: fu eretta nel 1348, ma venne rimaneggiata nel 1762 e restaurata nel 1963. Più recente è la parrocchiale (1944) del paese, dove si possono ammirare opere di Pino Casarini (1965: croce pensile e polittico, tabernacolo e paliotto, ambone con pannelli a tempera).

Feste tradizionali